Articolo in più parti di Alfredo Benni (consigliere nazionale CUN)
Di recente abbiamo visto il Presidente del CUN, Roberto Pinotti, prendere duramente posizione sul caso Valmalenco. Molte persone si sono stupite perché in effetti il caso Valmalenco era stato uno dei casi discussi all’ultimo Simposio Internazione del CUN, il 33° per la precisione, sugli oggetti volanati non identificati e fenomeni connessi. Ma seguite bene questa cronistoria e capirete ogni cosa.
Incominciamo dal messaggio inviato a tutti i soci da Roberto Pinotti il 13 agosto 2024.
Il messaggio della Presidenza ai soci
Buongiorno a tutti. Il 29 di giugno vi avevo inviato una mail interna in cui concludevo con questa frase: “invito tutti alla calma e alla collaborazione reciproche dato che nelle prossime settimane – e non mi fate dire di più – il CUN dovrà decidere del sul futuro in uno dei suoi momenti più difficili, e mai come ora riappacificazione e gioco di squadra saranno necessari”.
Ora capite il perché della mia comunicazione. Il CUN che ha una sua storia fin dal 1967, ha rischiato di venire travolto da un evento di fronte al quale avrebbe potuto uscirne malconcio. Da anni questo “caso” in incubazione si chiama Valmalenco. E’ entrato leggiadro, suadente, di soppiatto e si è preso sempre più spazio fino a presentare alieni che venivano a rubare le uova in un pollaio. Ragioniamo: come se un alieno venisse sulla terra da milioni di anni luce di distanza per venire qui a rubare le uova.
Purtroppo quando certi ufologi nostrani, invece di valorizzare cose importanti come il disclosure in atto, la storica conferma del caso dei “files fascisti” dopo 29 anni e il Progetto Titano che il CUN e l’ICER portano avanti verso l’ONU, preferiscono perdere tempo dietro falsificazioni palesi tese a squalificare a bella posta tutta l’ufologia, noi come CUN abbiamo il dovere di prenderne le distanze. Può capitare che qualcuno ritenga che una “sua” Valmalenco valga ben più di Hessdalen, per inseguire un suo seducente ma illusorio nuovo Santo Graal ufologico con annessi risibili e del tutto infondati teoremi cospirazionistici. Come può essere che si dissenta per il nostro modus operandi non conforme al politicamente corretto imperante oggi che desidera un mischione fra ufologia, medianità, occultismo e fiction.
Padronissimi, per carità. Ma allora ecco che a questo punto è necessario un avvicendamento e all’interno del Consiglio Direttivo del CUN. Vediamo quindi rientrare e subentrare come Consigliere Nazionale l’ex Presidente Emerito Vladimiro Bibolotti (primo dei non eletti alle ultime elezioni) e ad un Massimo Angelucci (ex Segretario Generale, ex responsabile Scientifico del Centro, ex coordinatore dell’Emilia Romagna ed ex Consigliere Nazionale) Moreno Tambellini. La carica di Segretario Generale è stata attribuita a Tambellini, stimato inquirente di razza ben noto in tutta Italia per le sue pubblicazioni. Invece la carica di “Responsabile scientifico” verrà sostituita con un “Comitato scientifico” organizzato con più persone.
Come è sempre stato dal 1967, gli uomini passano ma il CUN va avanti comunque per studiare, indagare e divulgare nel rispetto dei fatti e della gente che non abbiamo mai deluso e che non ci si può permettere il lusso di prendere in giro.
Seguite i nostri siti perché a breve inonderemo la rete di dati e perizie su tutta questa storia. E chi è contrario a questa linea che esca pure come già oggi alcuni ex-soci hanno fatto e stanno facendo.
Roberto Pinotti
Presidente del CUN Centro Ufologico Nazionale
Gli antefatti
Ho iniziato a sentir parlare della Valmalenco dall’amico fraterno Gaspare De Lama. Con lui nel 2013 andai ad una presentazione in cui veniva presentato un caso eclatante dove dietro ogni angolo spuntava un “grigio”, il caso Valmalenco. Guardai tutta la presentazione, le foto passavano veloci sullo schermo mentre venivano proiettate in una sala gremita all’inverosimile. De Lama mi chiese: “Cosa ne pensi? Tu sei un informatico e lavori nel settore della grafica e dell’editoria. Hai un occhio allenato; che ti sembra ?”. Guardai De Lama e gli dissi: “Gaspare queste foto sono tutte false. Mi dispiace ma non ne salvo nemmeno una”. E infatti avevamo visto le cose più immonde: alcune immagini sembravano sagome di cartone con grigi disegnati in mezzo alla nebbia. La cosa per me finì lì. Essendo il coordinatore della Lombardia, non mi preoccupai più di fare indagini sulla Valmalenco, un caso che giudicavo estremamente inquinato. La cosa per me rimase dormiente fino al 2015 quando il responsabile scientifico del CUN, Massimo Angelucci, mi chiese se avevo problemi a che indagasse lui il caso pur essendo coordinatore dell’Emilia Romagna. Lo avvisai che eccetto le solite 2 segnalazioni all’anno, schizzate ad oltre 40 casi all’anno, per me era praticamente tutto falso, ma gli dissi che se si voleva divertire era padronissimo di farlo.
La prima perizia
Nel 2017 veniva redatta una prima perizia forense su questa foto:
Le conclusioni della prima valutazione erano che la foto non aveva subito mamipolazioni di sorta. Purtroppo non ci è possibile pubblicare queste valutazioni per motivi contrattuali.
La seconda perizia
Una volta visionata la prima perizia, la contestai duramente. Nella foto erano presenti tutta una serie di vistose anomalie e ribadivo che quella foto era falsa. Nel 2018 venivo invitato dalla Presidenza a produrre un documento ad uso interno, ma questo documento interno, ora recentemente aggiornato nell’agosto di quest’anno, non è stato né mai diffuso e né pubblicato. Il responsabile scientifico avocava a sé ogni diritto di indagine e, nella pratica, non teneva conto di questo lavoro effettuato in tandem fra [Omissis], grafico professionista e il sottoscritto Alfredo Benni. Nell’ultimo aggiornamento di quest’anno è stato scoperta la matrice dell’immagine. Si tratta di questa immagine che è stata poi riflessa in orizzontale e modificata, annerendo gli occhi e sfumando la bocca.
Le immagini comparate sono identiche.
Trovate la seconda perizia a questo link: Perizia valmalenco v4 web
In questa perizia del 2018 si inizia a vedere una nostra fondamentale intuizione: le foto possono venire falsificate e poi con un’abile editing aggiuntivo le foto possono essere ulteriormente manipolate cancellando le tracce dell’editing della prima manipolazione. I metadati possono essere riscritti e manipolati. In questo modo ipotizzavamo che l’analisi ELA venisse resa vana. Queste le nostre conclusioni ancora nel 2018.
L’identificazione della immagine originale che trovate qui, ovviamente è una conferma che la prima perizia è completamente sbagliata dato che accredita la foto come non manipolata.
Qui il link al video completo (parte relativa alla foto in oggetto alla timeline 45:50)
La Terza perizia
Nel 2020 venivano stanziati i fondi per una terza perizia tecnica forense che veniva commissionata al ForLab.
I risultati erano questi:
Trovate la Terza perizia a questo link: Relazione Tecnica Forense
Anche questa terza perizia non è mai stata mostrata fino ad ora né al pubblico né internamente adducendo motivazioni diverse. Questa perizia è molto elegante e tecnicamente ineccepibile dato che si basa sull’analisi delle tabelle di quantizzazione. L’autore rileva diverse anomalie che evidenziano come la foto probabilmente è stata ulteriormente manipolata per cancellare le tracce della prima manipolazione. Sottolineiamo la frase:
“Si ritiene che l’aggregato dei fenomeni sopra elencati fornisca un supporto molto forte all’ipotesi che la foto 146 non sia integra e che pertanto sia stata modificata rispetto alla sua forma originale. Inoltre, il metadato riportante la data ultima modifica della foto è compatibile con quello di una foto integra. Questo suggerisce che la foto, dopo essere stata modificata rispetto al suo stato originale, abbia subito un’altra operazione intenzionale (e pertanto malevola) per ricostruire dei metadati apparentemente originali.”
Pertanto già nel 2018 e nel 2020 c’erano stati elementi per mettere in dubbio tutta la narrativa ufficiale e valutare il caso molto più tecnicamente ed obbiettivamente.
A questo link al minuto 41, si può però constatare che all’11 marzo 2023 è stata mostrata solo la prima perizia che dava esito favorevole e non le altre due contrarie.
Una nuova indagine
Dopo il 33° Simposio di San Marino, un gruppo di venti persone fra soci del CUN, fotografi professionisti e grafici, che hanno assistito alla ennesima presentazione del Caso Valmalenco ha iniziato ad indagare in autonomia non ritenendo le indagini effettuate fino ad ora, fatte con cura. Sono emersi risultati del tutto sconcertanti come quelli che andremo a vedere qui sotto:
Qui si vede un presunto Uomo Falena o Mothman fotografato su un ghiacciaio vicino al Pizzo Scalino secondo i metadati il 10 ottobre 2018. Ma la foto altro non è che la foto della locandina del film Capitan America, The Winter Soldier del 2014 che ritrae Falcon il super eroe degli Avenger’s. L’immagine è stata sfumata e fotoshoppata sull’immagine originale. Poi sono stati aggiustati i metadati.
Qui il link al video completo (parte relativa alla foto in oggetto alla time line 1:34:00)
L’alieno fotografato da un presunto metronotte
Una analisi approfondita ha portato ad identificare il presunto alieno come niente altro che una statuina di Alien modificata e fotoshoppata
A noi l’immagine ci sembra del tutto UGUALE !
I risultati di questa nuova indagine sono stati consegnati direttamente a Roberto Pinotti che ha iniziato una prima fase di indagine interna terminata con l’avvicendamento in atto ora.
Le critiche
Ovviamente la decisione del Presidente del CUN, Roberto Pinotti di un avvicendamento del nostro responsabile scientifico ha suscitato un putiferio in rete. Ad esempio il GAUS ha espresso in un suo comunicato che andiamo a riproporre un parere fortemente negativo rispetto alla nostra decisione.
Vorrei ricordare al GAUS che in data 17 luglio ho avuto una lunga conversazione con il loro Presidente Pietro Marchetti in cui gli chiedevo se avesse notato delle anomalie nelle foto (anche minimali) e se fosse stato possibile scambiarci le perizie. Marchetti mi confermava che in ogni perizia ci sono delle cose che non tornavano come la risoluzione o la compressione (le definì sciocchezze), ma rifiutava di fornirci o farci visionare le loro perizie adducendo la motivazione che il GAUS le perizie le avevano pagate (come del resto noi) e che quindi se volevamo vederle sarebbe stato necessario acquistarle dietro approvazione del loro Direttivo. La chiamata si concluse con un nulla di fatto. Pertanto egregi colleghi, noi abbiamo chiesto ! Dato che non siamo riusciti a visionare le Vostre perizie non ne conosciamo il motivo ma abbiamo il fondato dubbio che alle perizie nelle vostre mani siano sfuggite delle alterazioni strutturali e quindi la manipolazione complessiva delle foto in oggetto non sia stata rilevata.
Pertanto insisto sul fatto che il GAUS dovrebbe rendere pubbliche le perizie che ha in mano e valutare bene le “sciocchezze” in esame, riesaminando tutte le perizie fatte, perché proprio le “sciocchezze” sono indicatori importanti di una alterazione strutturale della foto, di una ricompressione e di una alterazione precedente. Tali alterazioni sono in grado di inficiare analisi come l’ELA o il NOISE anche fatta con software costosi e sofisticati.
Conclusioni
Di recente abbiamo raccolto molte dichiarazioni che in sintesi dicono: “si sappiamo che ci sono i falsi ma questo è un caso importante di livello contattistico”. Ma quindi questi falsi ci sono o non ci sono? Si ci sono! “Però guardate non con la vista, ma guardate con il cuore” come è stato detto da qualcuno a San Marino prima di inizare a parlare di questo controverso caso. E va beh…
UPDATE del 18/08/2024
Egregio Sig. Marchetti, non mi sembra di fare né dichiarazioni né errate e né ingannevoli. Lei stesso nello stesso post in cui mi accusa di dire cose ingannevoli poi afferma di aver riscontrato delle anomalie nella risoluzione della foto: Vado a riprendere il pezzo in esame.
“Così come la presenza di risoluzioni anomale riscontrate in un’altra analisi digitale forense richiesta dal GAUS, che ha portato noi e il laboratorio analisi forensi, a chiedere spiegazioni tecniche sulla presenza di queste anomalie di scatto, direttamente all’azienda produttrice di un particolare modello di fotocamera (Canon). L’ azienda ci aveva quindi comunicato che tale modello di fotocamera, aveva in origine alcuni difetti di software risolti successivamente mediante un aggiornamento manuale (non automatico) del firmware interno, necessario quindi per la correzione di alcuni difetti tra cui la presenza di risoluzioni anomale…”
Allora capiamoci, il cambio di risoluzione su una foto, in cui ad esempio sui metadati ho una foto di 3000×4000 pixel mentre nella foto ho una foto di 4000×5000 pixel può essere indicatore di una seconda manomissione al fine di cancellare le tracce della prima manomissione. E’ per questo che vi avevo chiesto di visionare in maniera discreta e riservata le vostre perizie. Vede Sig. Marchetti, prima di fare quello che sto facendo e prestarmi ad essere front-end di una ventina di analisti che hanno analizzato centinaia di foto che a breve verranno mostrate e commentate (ne estraiamo solo una parte), mi sono ben documentato e mi sono confrontato con la casa madre del miglior software di analisi forensi in circolazione. Software che non andrò a nominare per correttezza.
Ebbene mi è stato confermato con tranquillità che questi software sono programmi che danno delle indicazioni, non certezze. Trovano indizi, come le briciole della fiaba di Pollicino. Indizi che un bravo analista deve identificare, raccogliere e usare per capire se la foto sia stata manomessa o meno. Questo perché ridimensionando o effettuando una ricompressione dell’immagine (come supponevo io nel 2018) l’analisi ELA, l’analisi NOISE e tante altre vanno in crisi. Non è un caso se chi fa le perizie parla di livelli di confidenza.
Quindi la perizia forense, molta attenzione, non è uno strumento che da certezze. Più è bravo l’analista e più ci avviciniamo ad un livello di confidenza elevato. Questo apre una voragine anche per le normali perizie forensi che nulla hanno a che fare con l’ufologia. Non a caso si fanno perizie e contro perizie nei tribunali normali.
Sig. Marchetti, noi le nostre perizie le abbiamo tirate fuori. Anche noi le abbiamo pagate. Ma intendiamo fare un servizio alla comunità ufologica rendendole pubbliche. Secondo me voi dovreste fare lo stesso. Altrimenti le vostre perizie saranno come il gatto di Schrödinger, ci sono ma non esistono in un perenne stato quantistico in cui cambiano il loro stato appena l’osservatore ci mette lo sguardo. Nel CUN ormai si usa il termine perizia del gatto di Schrödinger per identificare questo stato quantizzato di perizia non visionabile. Ce l’ho ma non te la posso mostrare… Che ce ne facciamo di una perizia che non si può vedere? Ancora una volta per la verità ufologica, io vi invito ad un confronto pubblico, visto che avete rifiutato un confronto discreto e privato.
Nessuna crociata, ci stiamo solamente domandando: ci sono i falsi si o no? Si. In questi giorni ne abbiamo tirati fuori tanti. Poi poco importa se il coprimozzo lanciato per aria da noi identificato non sia esattamente troncoconico piuttosto che cilindrico. E’ sempre un falso. Veramente c’è da ridere a vedere la dissociazione mentale di certe persone che dicono: “si ci sono i falsi ma è tutto vero”.
Allora io direi che alcune bandierine sul terreno le abbiamo poste:
- Intanto abbiamo appurato che ci sono dei falsi.
- Poi abbiamo appurato che ci sono persone che dicono una cosa e ne hanno fatta un’altra: se uno dice di aver fotografato un ufo e poi si scopre che quella foto è falsa, la testimonianza decade. Giusto ?
- Poi abbiamo appurato che il “fenomeno” è inquinato. Se abbiamo falsi come se piovesse, io direi che il fenomeno è inquinato. Giusto ? Voi che dite ?
- Infine quanti sono questi falsi ? I miei colleghi hanno analizzato centinaia di foto pubblicate in rete, molte originali con metadati. E sono false. Per noi l’indice del rapporto della veridicità di un caso uguale alle foto analizzate diviso il numero di falsi tende a 1.
Ma ci viene detto: “sono solo foto che non valgono nulla (che però vengono mostrate con enfasi ad ogni convegno) e non bastano perché non si fanno le indagini di sole foto; bisogna anche sporcarsi le mani e trovare i testimoni”. Guarda caso quando si scopre che le foto sono false si sposta il discorso su testimoni. Ebbene dove sono i testimoni? Ci sono? O sono un elenco virtuale di persone che esistono solo su mail ma non sono mai state né viste né incontrate come successe anni fa con la divertente storia dell’ “Alieno di Morteliano” ?
Allora se ci fermiamo a ragionare un attimo con calma invece di lanciarci in filippiche, si vedrà che le anomalie sono vistose e palesi. Oltreché indifendibili. Io sono un tecnico, non un politico. E da tecnico vi sto mettendo sull’avviso che potreste aver preso il classico granchio. A me non interessa discutere di questo in ambito social. Mi interessa evidenziare tecnicamente che ci sono dei falsi.
Poi starà a chi di dovere chiedere a chi ha fatto i falsi, perché li ha fatti. E per cortesia non ribaltiamo le responsabilità. Se viene fuori che una foto è falsa, è falsa. Invece qui vediamo la negazione della realtà. Mi spiego meglio: se un presunto ufo astronave madre assomiglia spudoratamente ad un faretto, cosa è più probabile ? Che sia un faretto da incasso riflesso su una vetrina o che sia un ufo che attraverso la “discrasia fotografica” cambia la foto e fa finta di essere un faretto? Ci rendiamo conto di quanto sia ridicolo tutto questo?
La prova che la prima perizia da noi commissionata sia stata sbagliata, si ottiene semplicemente confrontando queste due immagini. Eccetto gli occhi ritoccati di nero le due immagini sono identiche. A sinistra la foto del grigio “testone” giudicato autentico dalla prima perizia. A destra invece, una immagine immessa in rete fin dall’11 giugno 2012. La foto del nostro grigio testone della Valmalenco è del 09 agosto 2012 ore 18:03:05 (dati ForLab), due mesi dopo. E quindi signori, l’immagine di questo grigio testone è falsa si o no ? Per noi inequivocabilmente e senza più alcun dubbio, si !
E se un perito forense certificato e bla bla bla è stato tratto in inganno, è possibile che anche altri periti siano stati tratti in inganno? Faccio solo una semplice domanda. E non tiriamo in ballo i poteri forti. Sempre disponibile ad un confronto.
Vedere qui https://odditiesoflife.tumblr.com/post/24872760724/odditiesoflife
Articoli di prossima pubblicazione a firma dello stesso autore:
Speciale perizie forensi (pubblicazione a breve)
L’inquinamento psicologico in ufologia
Speciale 4° gruppo di analisi con le foto analizzate una ad una