Le perizie forensi in ufologia (articolo di Alfredo Benni)
I falsi in ufologia ci sono sempre stati. Personalmente mi sono occupato di tanti casi veri ma anche di numerosi casi falsi.
Fra i casi veri voglio ricordare:
- Gli UFO del Belgio
- I casi di Canneto di Caronia
- Il caso Monguzzi (da me riabilitato completamente)
- Il caso Ghibaudi (da me riabilitato completamente)
Per i casi falsi:
- Apollo 20
- L’alieno di Mortegliano
- L’UFO Kinder
- “Angeli in astronave”, il caso C.B.
I falsi in ufologia
Ma le perizie grafiche forensi quanto sono sicure ed attendibili? In sintesi dipende da chi le fa… Ormai è una guerra informatica fra software, strumenti di occultamento, bravura dei tecnici e il trovare costantemente nuove tecniche di falsificazione.
Speciale perizie forensi
La prima nostra “perizia” sul caso Valmalenco non è una perizia
Premesso tutto questo, se un perito non identifica subito un falso, si può affermare che abbia “sbagliato” ? No. Come abbiamo visto una perizia completa si compone di molteplici analisi. Operazioni che costano anche diverse migliaia di euro. Ecco quindi che se il committente, come nel nostro primo caso, ha un budget molto limitato, lo spettro delle analisi sarà di conseguenza molto ristretto, aumentando di conseguenza la probabilità che il falso non venga scoperto.
Recentemente sono venuto a sapere che ci era stata proposta una analisi completa ma che fu rifiutata per motivi di budget. Si era ripiegato solo su un parere fotografico. Pertanto la prima “perizia” è assolutamente erroneo definirla perizia.
Se andiamo a vedere la nostra prima “perizia”, infatti veniamo a scoprire che questa non è una vera perizia ma una consulenza tecnica fotografica. Insomma poco più di un “parere”. Come analisi sono stati solo inchiestati i metadati ed è stata fatta una analisi ELA. Ma noi sappiamo bene che i metadati sono stati ritoccati (vedi perizia For Lab) e che l’analisi ELA può essere imbrogliata attraverso opportune ricompressioni e modifiche alla foto. Quindi per motivi di budget si è deciso di non fare una analisi completa e di conseguenza chiunque avesse analizzato quella foto in quel modo ristretto non avrebbe potuto scoprire nulla. Quindi se vogliamo attribuire l’ “errore” a qualcuno, forse si può pensare che l’errore sia del CUN che ha scelto uno spettro di analisi limitato unicamente per motivi di budget. Bisogna tener presente che in fondo la fonte era affidabile ed autorevole e mai e poi mai si sarebbe pensato ad un falso. La “catena della fiducia” colpisce ancora…
Purtroppo l’effettuare lavori parziali è un fenomeno che ho visto più volte in ambito informatico. Per risparmiare il committente sceglie soluzioni minimali salvo poi non essere soddisfatto del risultato ottenuto. Come professionista del settore IT ho imparato a rifiutare lavori che non siano completi o che potenzialmente possano portare a contestazioni successive. Forse doveva essere scelta questa strada. Ma è andata così e l’errore si è propagato in maniera incontrollata.
Il resto è storia. Se avessimo fatto tutto lo spettro di analisi, sicuramente la manipolazione sarebbe subito stata evidenziata. Invece le manipolazioni non sono state rivelate e per anni questa “non perizia” è stata portata come prova dell’esistenza di alieni in Valmalenco. Questa è sicuramente una catena di eventi straordinaria che però dimostra quanto sia difficile approcciare a questo tema e come sia intricato scoprire dei falsi, soprattutto se fatti abbstanza bene.
Io penso comunque che la responsabilità sia da attribuire sempre di chi fa i falsi. Se il CUN ha scelto di fare poche analisi poiché aveva un budget limitato e se il perito non ha approfondito l’analisi perché il committente non aveva i soldi per approfondire l’analisi, questo non sgrava di responsabilità chi ha prodotto i falsi.
Complottismo e Ufologia
I complottisti della domenica affermano che il CUN sta facendo retromarcia sul caso Valmalenco poiché sono arrivate “pressioni dall’alto”. Nulla di più stupido. Il CUN recentemente ha acquisito nuovi elementi su questo intricatissimo caso e li sta portando alla luce. Casomai ci sarebbe da fare due considerazioni sul perché in tanti si siano appiattiti cerebralmente su posizioni inaccettabili in cui si è consci che il caso è inquinato da falsi ma si continua a dire che è tutto vero. Se ci sono i falsi non è tutto vero. Per semplice logica. Inoltre sarebbe da capire perché apparentemente è stata fatta una lenta infiltrazione che ha coinvolto non solo la nostra associazione ma anche altre associazioni al fine di sdoganare completamente e collegialmente il fenomeno Valmalenco.
Io un dubbio ce l’ho. Nel momento in cui il CUN veramente fa disclosure e porta dopo 19 anni nuove prove sui files fascisti ecco che compaiono polpettoni avvelenati ovunque. Che sarebbe successo se invece di portare alla luce noi questi falsi, avessimo ancora aspettato e li avesse portati alla luce qualcun altro? Quale il nostro danno di immagine e alla nostra credibilità? Le domande sono molte e non hanno ancora una risposta. La matassa è ingarbugliata. E di certo non aiuta il complottismo da strada.
Articoli di prossima pubblicazione a firma dello stesso autore:
L’inquinamento psicologico in ufologia
Speciale 4° gruppo di analisi con le foto analizzate una ad una